Premessa
Gli eventi avversi dovuti ad errori in corso di
“terapia farmacologia” (di seguito
riportata come “terapia”) sono la causa di danno più
frequente nei pazienti ospedalizzati; possono verificarsi durante tutto il
processo di gestione del farmaco e pertanto ai fini della prevenzione si deve
prendere in considerazione l’intero sistema di gestione delle terapie (1).
Questi eventi, prevenibili ed evitabili, vanno
differenziati dalle reazioni avverse ai farmaci (Adverse Drug Reaction - ADR), legate al
farmaco stesso e che vengono rilevate e valutate mediantele attività di
farmacovigilanza nazionali, regionali ed aziendali.
Studi condotti a livello internazionale riportano che
le cause degli errori in terapia sono multifattoriali e coinvolgono differenti
operatori sanitari, ciascuno dei quali interagisce a vari livelli nel processo
di gestione del farmaco. In considerazione di ciò, tutti gli operatori coinvoltisono chiamati a
prestare attenzione ai possibili errori derivanti da un uso non corretto dei
farmaci, poiché questi errori, se opportunamente monitorati e valutati, possono essere evitati.
In uno
studio condotto nel Regno Unito nel 2000, più della metà degli eventi registrati è
dovuta ad errori legati ad
un uso non corretto dei farmaci. Un altro studio
realizzato in1116 ospedali statunitensi nel 2001, ha evidenziato che gli errori
in terapia si verificano nel 5% circa dei pazienti ricoverati in un anno.
Un’indagine recente condotta negli USA ha mostrato che
la maggior parte degli
eventi avversi attribuibile ad errori in terapia si
verifica nella prescrizione e interessa farmaci ipogligemizzanti (28,7%),
cardiovascolari (18,6), anticoagulanti (18,6) e diuretici (10,1%).
2. Obiettivo
Prevenire il verificarsi dell’evento sentinella dovuto
ad un uso non corretto dei
farmaci nell’ambito dell’assistenza ospedaliera con
particolare riferimento agli eventi correlati all’impiego di farmaci considerati
ad “alto rischio” (Glossario del Ministero della Salute).
“Farmaci ad alto rischio o ad alto livello di
attenzione”: Sono quei farmaci che
richiedono particolare attenzione nella gestione ed
uso,a causa della loro potenziale
tossicità, del basso indice terapeutico e dell’alta
possibilità di interazioni, ad esempio:
agonisti adrenergici, anestetici generali endovena,
anestetici locali iniettabili, bloccanti neuromuscolari,
anticoagulanti,eparina, warfarin, antiaritmici, antineoplastici, stupefacenti,
oppioidi, benzodiazepine endovena, digossina, insulina, ipoglicemizzanti orali,
sodio nitroprussiato,soluzioni concentrate di sodio cloruro, soluzioni
concentrate di potassio cloruro, soluzioni concentrate di potassio, soluzioni
di calcio, soluzioni di magnesio.
3. Ambiti di applicazione
COSA
La Raccomandazione si applica a tutti i farmaci usati
in
ospedale e in particolare ai “farmaciad alto livello
di attenzione”
A CHI
La Raccomandazione è rivolta a tutti gli operatori
sanitari coinvolti nel processo di gestione del farmacoDOVE
La Raccomandazione si applica in
tutte le strutture sanitarie
PER CHI
La Raccomandazione è a tutela di
tutti i pazienti che necessitano di
terapia farmacologia
4.1 Approvvigionamento
L’Azienda sanitaria può richiedere, nei capitolati
d’acquisto,l’inserimento di criteri
o elementi che garantiscono importanti requisiti di
sicurezza dei farmaci, ad
esempio:
a.
la disponibilità di informazioni sull
a ricostituzione dei farmaci, sulla
compatibilità con i diluenti e sulla
conservazione dei farmaci dopo la
ricostituzione;
b.
l’assenza di situazioni di rischio (lo stesso colore
delle confezioni per dosaggi diversi della stessa forma farmaceutica o il nome
simile);
c.
la presenza di dispositivi di sicurezza per la
corretta preparazione e/o somministrazione dei farmaci.
4.2 Immagazzinamento, conservazione, gestione delle
scorte
Un corretto immagazzinamento dei farmaci ed una
corretta gestione delle scorte
assicurano l’integrità del prodotto farmaceutico (ad
esempio,
per quei farmaci che necessitano di conservazione in
frigoriferi o a temperature ambientali controllate) e la prevenzione dei rischi
legati alla conservazione stessa
(possibile confusione tra farmaci con confezioni e
nomi simili).
In merito all’immagazzinamento, conservazione e
gestione delle scorte dei farmaci
le principali AZIONI
da intraprendere sono:
a.
adottare una procedura condivisa a livello aziendale
per la conservazione, prescrizione, preparazione, distribuzione e
somministrazione dei farmaci;
b.
in Farmacia e nei reparti evidenziare e/o separare i
farmaci che hanno una
confezione o un nome simile, specialmente i “farmaci
ad alto livello di attenzione”. La Farmacia deve prevedere e rendere
disponibile una lista dei farmaci utilizzati in ospedale più soggetti ad essere
scambiati;
c.
nei reparti limitare la disponibilità di soluzioni
concentrate di elettroliti e
favorire la presenza di soluzioni di elettroliti
diluite pronto-uso o preparate in Farmacia; se ciò non fosse possibile è
necessario che, in reparto, le soluzioni concentrate siano conservate inluogo
ad accesso controllato;
d.
in Farmacia prevedere aree specifiche di conservazione
dei farmaci
antiblastici;
e.
in Farmacia e nei reparti prestare particolare
attenzione alla corretta conservazione dei farmaci (temperatura, umidità,
caratteristiche strutturali degli spazi, armadi, carrelli e contenitorida
trasporto idonei), specialmente per quelle confezioni (ad esempio, i
colliri) che possono essere aperte e utilizzate per
somministrazioni ripetute;
f.
disporre di una procedura per laconservazione dei
farmaci in sperimentazione clinica.
La gestione delle scorte è una fase delicata del
processo di gestione del farmaco in
ospedale che deve risponderea criteri condivisi di
logistica anche in considerazione
di possibili forme aziendali dicentralizzazione degli
acquisti e/o esternalizzazione in
base a normative regionali.
In particolare è necessario che i reparti condividano
con la Farmacia le operazioni
relative a:
a.
identificazione del fabbisogno di farmaci;
b.
invio delle richieste alla Farmacia, anche quelle
urgenti giornaliere;
c.
controllo delle scadenze e ritiro degli eventuali
scaduti, inclusi i farmaci stupefacenti;
d.
inventario periodico;
e.
corretta conservazione dei farmaci;
f.
gestione dei farmaci oltre l’orario di apertura della
Farmacia.
I campioni dei medicinali non devono esserepresenti,
in alcun modo, sul carrello
delle terapie, negli armadi di reparto e della
Farmacia.
4.3 Prescrizione
L’errore di prescrizione può riguardare sia la
decisione di prescrivere un farmaco da
parte del medico (in base a diagnosi,dati raccolti sul
paziente, indicazioni, controindicazioni, terapie concomitanti, efficacia
terapeutica e tollerabilità del
farmaco), sia il processo di scrittura della
prescrizione
(qualità e completezza delle informazioni essenziali).
L’atto della prescrizione da parte del medico può essere influenzato da vuoti
di memoria, dimenticanze dovute ad interruzioni frequenti, fretta, stress e
fatica o incompleta conoscenza dei farmaci e del paziente. In particolare le
cause più comuni di errore nella fase di prescrizione sono
rappresentate da:
·
prescrizioni al di fuori delle indicazioni
terapeutiche o in caso di
·
controindicazioni;
·
associazioni inappropriate per scarsa conoscenza di
interazioni;
·
errata scelta della forma farmaceutica, dose, via di
somministrazione,
·
intervallo di somministrazione;
·
raccolta incompleta delle informazioni essenziali
relative alpaziente (nome,
·
diagnosi, anamnesi clinica e farmacologia, allergie
conosciute, terapie farmacologiche concomitanti, reazioni farmacogenetiche,ipersensibilità);
·
prescrizione illeggibile (cattiva grafia) o firma
illeggibile;
·
duplicazione della terapia;
·
prescrizione incompleta o che genera confusione
relativamente alla via di somministrazione, alla dose o alla forma
farmaceutica;
·
prescrizione frettolosa ed imprecisa: si può
confondere il dosaggio per virgole
·
mal posizionate (ad esempio, digossina 0,05 mg/ml
sciroppo invece di 0,5 mg/2ml fiale iniettabili);
·
uso ancora presente della prescrizione telefonica o
verbale in caso d’urgenza,
·
che può indurre confusione o fraintendimento (ad
esempio, farmaci con nomi
·
suoni simili come
·
Losec, Lasix, Laroxyl, Noroxin);
·
uso di acronimi e abbreviazioni non standardizzate (ad
esempio, la lettera “U” usata come abbreviazione della
parola“Unità” confusa con uno zero, un 4 o un 6;
·
utilizzo di istruzioni per l’uso in latino (ad
esempio, la dicitura os
·
scambiata per occhio o orecchio sinistro);
·
utilizzo di un’unità posologica errata (ad esempio,
·
milligrammi invece di microgrammi).
AZIONI
Le Aziende sanitarie devono dotarsi di strumenti e/o
modalità prescrittive
(ricorrendo anche, se possibile, alle nuove tecnologie
informatizzate) per far sì che
tutte le prescrizioni siano chiaramente leggibili e
non diano adito a confusione.
Le prescrizioni verbali o telefoniche vanno evitate e,
laddove presenti, devono essere limitate solamente a circostanze particolari e
in ogni caso verificate immediatamente
(ad esempio, facendo ripeterel’operatore) e subito
riportate in cartella clinica.
In particolare bisogna:
a.
adottare una procedura condivisa a livello aziendale
per la conservazione, prescrizione, preparazione, distribuzione e
somministrazione dei farmaci;
b.
evitare, se possibile, le frequenti interruzioni
nell’atto della prescrizione;
c.
adottare moduli prestampati e/o introdurre, se
possibile, la prescrizione
informatizzata, che contribuisce ad eliminare gli
errori derivanti dalla compilazione a mano e dalla trascrizione. Il sistema di
prescrizione informatizzata deve prevedere segnali diallarme nel caso in cui la
dose prescritta sia al di fuori dell’intervallo
terapeutico, in particolare per alcune
classi di farmaci e/o pazienti (ad esempio, in
pediatria), in caso di reazioni
allergiche, interazioni farmacologiche, duplicazione
della terapia ed altri aspetti
sull’impiego del farmaco e sulle eventuali terapie in
corso o interrotte;
d.
adottare la scheda unica di terapiadove, in accordo
con le
disposizioni vigenti in tema di privacy, vengano
riportate dal medico tutte le informazioni necessarie per l’individuazione
della terapia e dall’infermiere ciò che è stato effettivamente somministrato,
apponendo la propria firma o sigla, tale da consentire la tracciabilità;
e.
prestare attenzione affinché le prescrizioni (in
particolare quelle “personalizzate” cioè relative a farmaci richiesti dal
reparto direttamente alla
Farmacia per un determinato paziente) risultino complete
con tutti i riferimenti del paziente e del farmaco. Riportare il nome del
farmaco o il nome del
principio attivo in base a quanto stabilito dalla
procedura aziendale, (è
preferibile, comunque, riportare sempre ilprincipio
attivo piuttosto che il nome
commerciale del farmaco inserito nel Prontuario
Terapeutico Ospedaliero,
(PTO), la forma farmaceutica,l’esatta concentrazione,
la posologia
e in alcuni casi l’età e il peso del paziente(la
maggior parte degli
errori di dosaggio si verificano in pediatria e
geriatria; età e peso, inoltre, possono aiutare il farmacista a dissolvere
dubbi nella verifica del farmaco richiesto e del
dosaggio);
f.
i medici devono, al momento della prescrizione, aver
richiesto tutte le
informazioni cliniche del paziente: documentazione
clinica accurata e completa
che contenga un’attenta anamnesi farmacologica
nell’ottica di rilevare allergie,
intolleranze, interazioni con altri farmaci o con erbe
medicinali, consumo di prodotti da banco, di alcool ed abitudini alimentari del
paziente, condizioni cliniche che sconsigliano l’uso dideterminati farmaci o
impongono modificazioni di dosaggio (funzionalità epatica/renale);
g.
rendere disponibile l’accesso alle informazioni
(accesso on line
a linee guida, PTO, procedure, protocolli, informatore
farmaceutico, banche dati ed altri strumenti informativi);
h.
rendere disponibili in tutti i reparti, possibilmente
elettronicamente, tutte le
informazioni sui farmaci relativamente a: indicazioni
terapeutiche, effetti collaterali, reazioni avverse, controindicazioni,
precauzioni di impiego, interazioni con altri medicinali e/o con cibo, azioni
da adottare in caso di reazioni avverse o interazioni, requisiti per la
conservazione;
i.
fornire, eventualmente, ai reparti da……..
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Fonte: www.salute.gov.it
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