lunedì 14 aprile 2014

Terapia farmacologica: prevenzione degli eventi avversi

Premessa


Gli eventi avversi dovuti ad errori in corso di “terapia farmacologia” (di seguito
riportata come “terapia”) sono la causa di danno più frequente nei pazienti ospedalizzati; possono verificarsi durante tutto il processo di gestione del farmaco e pertanto ai fini della prevenzione si deve prendere in considerazione l’intero sistema di gestione delle terapie (1).
Questi eventi, prevenibili ed evitabili, vanno differenziati dalle reazioni avverse ai farmaci (Adverse Drug Reaction - ADR), legate al farmaco stesso e che vengono rilevate e valutate mediantele attività di farmacovigilanza nazionali, regionali ed aziendali.  
Studi condotti a livello internazionale riportano che le cause degli errori in terapia sono multifattoriali e coinvolgono differenti operatori sanitari, ciascuno dei quali interagisce a vari livelli nel processo di gestione del farmaco. In considerazione di ciò, tutti gli operatori coinvoltisono chiamati a prestare attenzione ai possibili errori derivanti da un uso non corretto dei farmaci, poiché questi errori, se opportunamente monitorati e valutati, possono essere evitati.
 In uno studio condotto nel Regno Unito nel 2000, più della metà degli eventi registrati è dovuta ad errori legati ad
un uso non corretto dei farmaci. Un altro studio realizzato in1116 ospedali statunitensi nel 2001, ha evidenziato che gli errori in terapia si verificano nel 5% circa dei pazienti ricoverati in un anno.
Un’indagine recente condotta negli USA ha mostrato che la maggior parte degli
eventi avversi attribuibile ad errori in terapia si verifica nella prescrizione e interessa farmaci ipogligemizzanti (28,7%), cardiovascolari (18,6), anticoagulanti (18,6) e diuretici (10,1%).

2. Obiettivo

Prevenire il verificarsi dell’evento sentinella dovuto ad un uso non corretto dei
farmaci nell’ambito dell’assistenza ospedaliera con particolare riferimento agli eventi correlati all’impiego di farmaci considerati ad “alto rischio” (Glossario del Ministero della Salute).
“Farmaci ad alto rischio o ad alto livello di attenzione”: Sono quei farmaci che
richiedono particolare attenzione nella gestione ed uso,a causa della loro potenziale
tossicità, del basso indice terapeutico e dell’alta possibilità di interazioni, ad esempio:
agonisti adrenergici, anestetici generali endovena, anestetici locali iniettabili, bloccanti neuromuscolari, anticoagulanti,eparina, warfarin, antiaritmici, antineoplastici, stupefacenti, oppioidi, benzodiazepine endovena, digossina, insulina, ipoglicemizzanti orali, sodio nitroprussiato,soluzioni concentrate di sodio cloruro, soluzioni concentrate di potassio cloruro, soluzioni concentrate di potassio, soluzioni
di calcio, soluzioni di magnesio.

3. Ambiti di applicazione

COSA

La Raccomandazione si applica a tutti i farmaci usati in
ospedale e in particolare ai “farmaciad alto livello di attenzione”
A CHI
La Raccomandazione è rivolta a tutti gli operatori sanitari coinvolti nel processo di gestione del farmacoDOVE

La Raccomandazione si applica in
tutte le strutture sanitarie

PER CHI

La Raccomandazione è a tutela di
tutti i pazienti che necessitano di
terapia farmacologia

4.1 Approvvigionamento

L’Azienda sanitaria può richiedere, nei capitolati d’acquisto,l’inserimento di criteri
o elementi che garantiscono importanti requisiti di sicurezza dei farmaci, ad
esempio:

a.
la disponibilità di informazioni sull
a ricostituzione dei farmaci, sulla
compatibilità con i diluenti e sulla
conservazione dei farmaci dopo la
ricostituzione;

b.
l’assenza di situazioni di rischio (lo stesso colore delle confezioni per dosaggi diversi della stessa forma farmaceutica o il nome simile);

c.
la presenza di dispositivi di sicurezza per la corretta preparazione e/o somministrazione dei farmaci.

4.2 Immagazzinamento, conservazione, gestione delle scorte

Un corretto immagazzinamento dei farmaci ed una corretta gestione delle scorte
assicurano l’integrità del prodotto farmaceutico (ad esempio,
per quei farmaci che necessitano di conservazione in frigoriferi o a temperature ambientali controllate) e la prevenzione dei rischi legati alla conservazione stessa
(possibile confusione tra farmaci con confezioni e nomi simili).
In merito all’immagazzinamento, conservazione e gestione delle scorte dei farmaci
le principali AZIONI
da intraprendere sono:

a.
adottare una procedura condivisa a livello aziendale per la conservazione, prescrizione, preparazione, distribuzione e somministrazione dei farmaci;

b.
in Farmacia e nei reparti evidenziare e/o separare i farmaci che hanno una
confezione o un nome simile, specialmente i “farmaci ad alto livello di attenzione”. La Farmacia deve prevedere e rendere disponibile una lista dei farmaci utilizzati in ospedale più soggetti ad essere scambiati;
c.
nei reparti limitare la disponibilità di soluzioni concentrate di elettroliti e
favorire la presenza di soluzioni di elettroliti diluite pronto-uso o preparate in Farmacia; se ciò non fosse possibile è necessario che, in reparto, le soluzioni concentrate siano conservate inluogo ad accesso controllato;

d.
in Farmacia prevedere aree specifiche di conservazione dei farmaci
antiblastici;

e.
in Farmacia e nei reparti prestare particolare attenzione alla corretta conservazione dei farmaci (temperatura, umidità, caratteristiche strutturali degli spazi, armadi, carrelli e contenitorida trasporto idonei), specialmente per quelle confezioni (ad esempio, i
colliri) che possono essere aperte e utilizzate per somministrazioni ripetute;

f.
disporre di una procedura per laconservazione dei farmaci in sperimentazione clinica.
La gestione delle scorte è una fase delicata del processo di gestione del farmaco in
ospedale che deve risponderea criteri condivisi di logistica anche in considerazione
di possibili forme aziendali dicentralizzazione degli acquisti e/o esternalizzazione in
base a normative regionali.
In particolare è necessario che i reparti condividano con la Farmacia le operazioni
relative a:

a.
identificazione del fabbisogno di farmaci;

b.
invio delle richieste alla Farmacia, anche quelle urgenti giornaliere;

c.
controllo delle scadenze e ritiro degli eventuali scaduti, inclusi i farmaci stupefacenti;

d.
inventario periodico;

e.
corretta conservazione dei farmaci;

f.
gestione dei farmaci oltre l’orario di apertura della Farmacia.
I campioni dei medicinali non devono esserepresenti, in alcun modo, sul carrello
delle terapie, negli armadi di reparto e della Farmacia.

4.3 Prescrizione
L’errore di prescrizione può riguardare sia la decisione di prescrivere un farmaco da
parte del medico (in base a diagnosi,dati raccolti sul paziente, indicazioni, controindicazioni, terapie concomitanti, efficacia terapeutica e tollerabilità del
farmaco), sia il processo di scrittura della prescrizione
(qualità e completezza delle informazioni essenziali). L’atto della prescrizione da parte del medico può essere influenzato da vuoti di memoria, dimenticanze dovute ad interruzioni frequenti, fretta, stress e fatica o incompleta conoscenza dei farmaci e del paziente. In particolare le cause più comuni di errore nella fase di prescrizione sono
rappresentate da:

·         prescrizioni al di fuori delle indicazioni terapeutiche o in caso di
·         controindicazioni;
·         associazioni inappropriate per scarsa conoscenza di interazioni;
·         errata scelta della forma farmaceutica, dose, via di somministrazione,
·         intervallo di somministrazione;
·         raccolta incompleta delle informazioni essenziali relative alpaziente (nome,
·         diagnosi, anamnesi clinica e farmacologia, allergie conosciute, terapie farmacologiche concomitanti, reazioni farmacogenetiche,ipersensibilità);
·         prescrizione illeggibile (cattiva grafia) o firma illeggibile;
·         duplicazione della terapia;
·         prescrizione incompleta o che genera confusione relativamente alla via di somministrazione, alla dose o alla forma farmaceutica;
·         prescrizione frettolosa ed imprecisa: si può confondere il dosaggio per virgole
·         mal posizionate (ad esempio, digossina 0,05 mg/ml sciroppo invece di 0,5 mg/2ml fiale iniettabili);
·         uso ancora presente della prescrizione telefonica o verbale in caso d’urgenza,
·         che può indurre confusione o fraintendimento (ad esempio, farmaci con nomi
·         suoni simili come
·         Losec, Lasix, Laroxyl, Noroxin);
·         uso di acronimi e abbreviazioni non standardizzate (ad esempio, la lettera “U” usata come abbreviazione della parola“Unità” confusa con uno zero, un 4 o un 6;
·         utilizzo di istruzioni per l’uso in latino (ad esempio, la dicitura os
·         scambiata per occhio o orecchio sinistro);
·         utilizzo di un’unità posologica errata (ad esempio,
·         milligrammi invece di microgrammi).

AZIONI
Le Aziende sanitarie devono dotarsi di strumenti e/o modalità prescrittive
(ricorrendo anche, se possibile, alle nuove tecnologie informatizzate) per far sì che
tutte le prescrizioni siano chiaramente leggibili e non diano adito a confusione.
Le prescrizioni verbali o telefoniche vanno evitate e, laddove presenti, devono essere limitate solamente a circostanze particolari e in ogni caso verificate immediatamente
(ad esempio, facendo ripeterel’operatore) e subito riportate in cartella clinica.
In particolare bisogna:

a.
adottare una procedura condivisa a livello aziendale per la conservazione, prescrizione, preparazione, distribuzione e somministrazione dei farmaci;

b.
evitare, se possibile, le frequenti interruzioni nell’atto della prescrizione;

c.
adottare moduli prestampati e/o introdurre, se possibile, la prescrizione
informatizzata, che contribuisce ad eliminare gli errori derivanti dalla compilazione a mano e dalla trascrizione. Il sistema di prescrizione informatizzata deve prevedere segnali diallarme nel caso in cui la dose prescritta sia al di fuori dell’intervallo
terapeutico, in particolare per alcune
classi di farmaci e/o pazienti (ad esempio, in pediatria), in caso di reazioni
allergiche, interazioni farmacologiche, duplicazione della terapia ed altri aspetti
sull’impiego del farmaco e sulle eventuali terapie in corso o interrotte;

d.
adottare la scheda unica di terapiadove, in accordo con le
disposizioni vigenti in tema di privacy, vengano riportate dal medico tutte le informazioni necessarie per l’individuazione della terapia e dall’infermiere ciò che è stato effettivamente somministrato, apponendo la propria firma o sigla, tale da consentire la tracciabilità;

e.
prestare attenzione affinché le prescrizioni (in particolare quelle “personalizzate” cioè relative a farmaci richiesti dal reparto direttamente alla
Farmacia per un determinato paziente) risultino complete con tutti i riferimenti del paziente e del farmaco. Riportare il nome del farmaco o il nome del
principio attivo in base a quanto stabilito dalla procedura aziendale, (è
preferibile, comunque, riportare sempre ilprincipio attivo piuttosto che il nome
commerciale del farmaco inserito nel Prontuario Terapeutico Ospedaliero,
(PTO), la forma farmaceutica,l’esatta concentrazione, la posologia
e in alcuni casi l’età e il peso del paziente(la maggior parte degli
errori di dosaggio si verificano in pediatria e geriatria; età e peso, inoltre, possono aiutare il farmacista a dissolvere dubbi nella verifica del farmaco richiesto e del
dosaggio);

f.
i medici devono, al momento della prescrizione, aver richiesto tutte le
informazioni cliniche del paziente: documentazione clinica accurata e completa
che contenga un’attenta anamnesi farmacologica nell’ottica di rilevare allergie,
intolleranze, interazioni con altri farmaci o con erbe medicinali, consumo di prodotti da banco, di alcool ed abitudini alimentari del paziente, condizioni cliniche che sconsigliano l’uso dideterminati farmaci o impongono modificazioni di dosaggio (funzionalità epatica/renale);

g.
rendere disponibile l’accesso alle informazioni (accesso on line
a linee guida, PTO, procedure, protocolli, informatore farmaceutico, banche dati ed altri strumenti informativi);

h.
rendere disponibili in tutti i reparti, possibilmente elettronicamente, tutte le
informazioni sui farmaci relativamente a: indicazioni terapeutiche, effetti collaterali, reazioni avverse, controindicazioni, precauzioni di impiego, interazioni con altri medicinali e/o con cibo, azioni da adottare in caso di reazioni avverse o interazioni, requisiti per la conservazione;
i.
fornire, eventualmente, ai reparti da……..

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Fonte: www.salute.gov.it

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